Monti interviene davanti ai sindaci riuniti a Bologna e chiarisce che rimane invariata la quota Imu prevista per lo Stato. Ma si aspettano novità per il 2013.
I Comuni forse ci avevano sperato, o forse no. Ma il Presidente del Consiglio Mario Monti, prendendo la parola durante l’assemblea annuale dell’Anci inaugurata ieri a Bologna, ha fugato ogni dubbio: l’Imu 2012 verrà ripartita al 50% fra Stato e Comuni.
L’ipotesi circolata qualche settimana fa, secondo cui la Legge di Stabilità avrebbe aperto uno spiraglio all’assegnazione dell’intero gettito Imu ai Comuni per riequilibrare i tagli degli ultimi mesi nei confronti degli enti locali, sembra così sfumare. La quota dell’imposta, spiega il premier, “non è ancora eliminabile per i vincoli di finanza pubblica”.
Tuttavia lascia intendere che un alleggerimento della quota statale per il 2013 non è da escludersi, se gli scenari di finanza pubblica lo permetteranno.
Intanto il Ministro dell’Economia Vittorio Grilli, intervenendo in Parlamento sul federalismo fiscale, conferma che il governo sta lavorando per rendere l'Imu più trasparente, perché al momento rimane “un'imposta ibrida che va a finanziare in parte le realtà territoriali, in parte le realtà statali”.
Da parte loro i sindaci, guidati dal presidente dell'Anci Graziano Delrio, auspicano che "nel 2013 la quota statale residua venga impiegata per aiutare i Comuni in cui il gettito fiscale del mattone non è sufficiente, con l'obiettivo di cancellare una volta per tutte la dipendenza della finanza locale dagli assegni statali su cui intervengono le varie manovre del Governo".
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