Qualcuno l'aveva previsto già all'inizio di gennaio: il 2013 sarà l'anno dell'affitto. Arrivati alla fine del primo trimestre, possiamo cominciare a delineare un quadro della situazione e a darci qualche risposta. Con un occhio verso la situazione politica italiana, ancora pericolosamente in stallo.
La previsione contenuta nell'ultimo rapporto Solo Affitti, redatto in collaborazione con la Società di Studi Economici di Bologna Nomisma, si sta rivelando fondata: il 2013 sembra essere davvero l'anno dell'affitto. A dare impulso al comparto concorrono principalmente tre fattori: a partire dall'Imu, che pesa come il piombo sul mercato della compravendita e che convince i proprietari di seconde case a mettere a reddito l'immobile pur di rientrare delle spese sostenute, oltre alla crisi economica e alla ormai nota stretta creditizia.
Senza contare che nel 2013 andare in affitto è ancora più conveniente: sta infatti continuando il trend che vede i canoni residenziali abbassarsi, soprattutto nelle grandi città. La variazione, nell'ultimo semestre dello scorso anno, si era attestata a - 6%, con flessioni che sfiorano il 12% in città come Napoli e Milano. Il calo, secondo Silvia Spronelli, presidente del franchising Solo Affitti, "è dovuto alla difficoltà dei proprietari di vendere una casa, e nello stesso tempo, alla difficoltà degli stessi di andare incontro ai redditi reali del Paese. Preferiscono, quindi, affittare ad un prezzo più basso ma avere la garanzia che il contratto possa essere rispettato".
La strada per il 2013 sembra essere tracciata. Non resta che aspettare che si formi un nuovo esecutivo, che metta nell'ordine del giorno la politica abitativa del Paese, che legiferi, e che il tutto segua l'iter burocratico. Scusate, mi correggo: la strada per i prossimi anni sembra essere tracciata.
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